Le mire di Tito sul Friuli, la voglia di egemonia dei comunisti e le nuove carte scoperte in Inghilterra. A 65 anni dall’eccidio, un convegno ha affrontato per la prima volta in maniera organica il tema dei conflitti tra partigiani, con una conclusione: Porzûs non può essere considerato un semplice episodio isolato
PORZÛS – Mentre a fondo valle le viti scheletriche protendono i propri tentacoli al cielo, in quota la neve avvolge le malghe di Topli Uork, dette di Porzûs, nel Friuli orientale, a pochi chilometri dalla Slovenia. C’era anche 65 anni fa la neve, e tanta, quando un centinaio di partigiani comunisti guidati da Giacca (nome di battaglia di Mario Toffanin) salirono fin quassù, dove uccisero tre appartenenti alla brigata Osoppo, (la formazione partigiana cattolica e liberale) comandati da Bolla, Francesco De Gregori, zio del cantautore, e una donna, per poi sterminarne altri sedici nei giorni seguenti.