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Posts Tagged ‘Comeglians’

La roggia di Tolmezzo nel tratto scoperto di Via Del Din

Via libera ai fondi regionali per l’intervento di protezione civile a Tolmezzo. 100.000 euro anche per Comeglians

Due interventi urgenti di protezione civile, per 500 mila euro, sono stati approvati dalla Conferenza dei servizi riunita a Palmanova dall’assessore regionale Riccardo Riccardi. La Conferenza ha infatti dato il “via libera” – a Tolmezzo – a lavori per complessivi 400 mila euro allo scopo di completare precedenti interventi per la ricalibratura e la sistemazione della roggia comunale, le cui acque in anni passati erano uscite dagli argini allagando le strade del centro del capoluogo carnico.

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I Video degli interventi al simposio “Blogger in Carnia”, tenutosi ieri a Povolaro di Comeglians nella Cjase dal Boter

Francesco Brollo / 1: Le bugie hanno le gambe corte

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Il logo di "Art ator pe Cjargne"

A Povolaro venerdì 4 dicembre si parlerà di blog, informazione e giornalismo in Carnia

Blogger e lettori sono invitati a partecipare al simposio “Blogger di Carnia”, venerdì 4 dicembre a Povolaro di Comeglians alle 21, nella Cjase dal Boter. Sarà un’occasione per confrontarsi con l’ambito dell’informazione via internet e per trattare i rapporti che intercorrono tra giornalismo e blog nel territorio carnico.

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La Fabian Riz Orquestra

La Fabian Riz Orquestra

Completato a Comeglians l’omaggio musicale a Ferigo cantautore. Dal folk, al coro a cappella, dal blues al rap, gli interpreti hanno fatto rivivere canzoni che sono così diventate dei classici senza tempo 

COMEGLIANS – Quando il Villa Chorus ha spento le proprie voci sull’ultima strofa di Conzeit: “Tai dîs ch’a sin laràn / plens di te ma cença di te” (Nei giorni che se ne andranno / pieni di te ma senza di te), il cerchio aperto attorno alle canzoni di Giorgio Ferigo si è chiuso. Se ne aprirà un’altro ed avrà il diametro di 12 centimetri: quello del Cd che conterrà le interpretazioni di gruppi e cantanti che hanno partecipato a “… e intant i ai dibot 60 agns”, omaggio al repertorio musicale del più vivace e profondo degli intelletti carnici contemporanei (assieme a Leonardo Zanier), morto il 5 novembre di due anni fa.

Dopo la serata del 9 agosto a Villacaccia, giovedì 20 agosto le voci e gli strumenti si sono ritrovati a “casa” di Giorgio: Comeglians, in un clima meno carico di zanzare, rispetto ai Colonos, ma più afoso (parentesi di costume: faceva così caldo che nel tardo pomeriggio c’è stata una donna che a Comeglians ha sagacemente optato per una tenuta poco più che adamitica, nell’adempimento di opere di pulizia sulla pubblica strada).

I microfoni si sono chiusi su un coro, come si erano aperti. È toccato a quello “Nove per caso” cominciare la serata. Ed è stato un principio toccante, una scossa emozionale trasmessa dalla dedizione e cura con la quale le voci, provenienti dai centri di salute mentale di Udine Gemona e Tolmezzo, hanno saputo interpretare la Cjantosa dai agnuluts. Una presenza significativa la loro, fortemente voluta da Cristina Scarselletti, una delle menti incendiarie presenti il giorno in cui fu concepito “…  intant i ai dibot 60 agns”. Accadde poco meno di un anno fa a Malga Lavareit. Le mucche erano già ridiscese a valle, avevano demonticato, per dirla fredda. Quella sera un piccolo gruppo di persone diede corda all’idea di Claudio “Pronti” Pellizzari, neomalgaro postrock e, come svela chi c’era: “tra un frico e un pezzo di polenta, cominciammo a cantare, con le pentole come percussioni”. Mai follia fu più saggia, e si deve a quella notte di streghe danzanti e note spignattanti se oggi le canzoni di Ferigo hanno ritrovato vita. Tra quegli spiriti spumeggiantemente spiritati c’erano anche Fabian Riz e Guido Carrara, presenti qui sul palco dell’Alpina e interpreti efficaci, il primo con la sua dirompente “Orquestra”, il secondo con la Bande Tzingare e le proprie pieghe malinconiche e beffarde mutuate dall’Argentina.

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Conversazione con Toni Zogno, componente dei Povolar ensemble, che spiega come nacque il gruppo e perché i testi di Giorgio piacciano anche a giovani rapper

Toni Zogno, dei Povolar ensemble

Toni Zogno, dei Povolar ensemble

COMEGLIANS – Nascosto tra il pubblico. Curioso, a volte entusiasta, altre magari disorientato, c’era anche Toni Zogno,componente dei Povolar Enseble (che conprendevano anche Fiammetta Bagno, Francesco Vigato e ovviamente Giorgio Ferigo). Lo abbiamo intervistato al termine del doppio concerto in omaggio a Ferigo, per chiedergli conto dell’attualità del suo messaggio musicale.

Che sensazione ha provato a sentire le canzoni dei Povolar ensemble rimasticate – anche in maniera non ortodossa – da autori tra i più diversi?

“Molto positiva. Canzoni che hanno trenta, trentacinque anni, risentite adesso, spesso reinterpretate, riarrangiate, modificate, ci fanno capire quello che avevamo intuito quindici anni fa, alla festa per i quarantacinque di Giorgio: che per i carnici e per i friulani queste canzoni hanno segnato un periodo molto importante. La prima canzone d’autore in Friuli è stata quella di Giorgio, è lui il primo vero cantautore friulanoi. Nel ’76, ’77 e ’78: lì secondo me è nata la canzone d’autore contemporanea in Friuli, con la forte valenza sociale e politica, che secondo me ha per buona parte mantenuto, anche sentendola adesso. Sono felice che questa cosa continui a vivere”.

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