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Posts Tagged ‘Stefano Marchi’

Alberto Garlini durante l'intervista

Lo scrittore friulano Alberto Garlini, intervistato per Tolmezzo News da Stefano Marchi, anticipa il tema del nuovo romanzo che uscirà il prossimo anno per Einaudi, parla dell’esperienza con il pubblico francese, di Hemingway, si domanda se i critici italiani leggano i libri che recensiscono e afferma: “La realtà è sempre più noiosa rispetto alle storie che si possono inventare”

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Le vigne della tenuta Conti Costanti, che per il New York Times hanno prodotto il miglior Brunello di Montalcino del 2004 (foto © Francesco Brollo)

Le vigne della tenuta Conti Costanti, che per il New York Times hanno prodotto il miglior Brunello di Montalcino del 2004 (foto © Francesco Brollo)

Abbiamo scovato l’ex governatore del Friuli Venezia Giulia a Montalcino, per la presentazione dell’annata 2005 del prestigioso vino toscano. Ecco l’intervista e i giudizi dei produttori. Inoltre una puntata in Val’d’Orcia, sulle tracce di un rosso meno famoso, ma non meno interessante

Di profilo, sulla cresta della collina, i cipressi stanno come ombrelloni chiusi nel letargo invernale. Dentro la fortezza di Montalcino si schiudono invece le bottiglie del vino Brunello annata 2005 che, come previsto dal disciplinare, deve essere stato in botte per due anni e immesso in consumo a 5 dalla vendemmia. Dietro uno dei 134 banchetti dei produttori c’è Riccardo Illy, (altro…)

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L'immagine di copertina del CD "Landscapes"

L'immagine di copertina del CD "Landscapes"

Impressioni d’ascolto del primo cd di Brown and the Leaves (Mattia Del Moro)

L’incontro col primo lavoro ufficiale in cd di Brown and the Leaves, alias Mattia Del Moro, sembra uscire dalla scena di un film. Siamo in macchina, attraversando non ricordo più quale ora della notte, di ritorno da non so più che meta. Nell’abitacolo il classico odore quasi stantio di birra e fumo… e le voci di noi quattro, in maniera presuntuosa moschettieri del gusto e del buon vivere. Le parole degli occupanti che salgono l’una sull’altra… ed ecco che tiro fuori il cd e lo inserisco nel lettore, sostituendo una mia compilation che sta offrendo uno stanco riff rock anni Settanta. (altro…)

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ramonesStai col feeling/2 La seconda puntata della controstoria del Rock ci porta oggi sulle orme dei Ramones

“Ehi John, sai quel gruppo che si presenta in scena con i jeans strappati che mi hai detto di recensire? Bhe, tu non ci crederai, la locandina diceva che il loro concerto cominciava alle dieci, sono arrivato al ‘club’ alle undici meno dieci e avevano già finito di suonare, cazzo!” Poteva essersi svolta così la conversazione tra uno degli inviati del Melody e il suo capo redattore, alla metà degli anni Settanta, parlando di coloro che sarebbero in pochi anni diventati una leggenda: RAMONES. (altro…)

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I "To Be Rhudes" in azione

I "To Be Rhudes" in azione

Recensione romanzata del concerto rock “Bet On Music” del 25 settembre, dove hanno suonato i tolmezzini Videodreams, Charlestones e i fiorentini To Be Rudhes, così bravi da sembrare extraterrestri

Ero al telefono col mio amico Stazz a rievocare serate garbate finite a sconquassarci lo stomaco ai lati di chissà quale strada, dopo aver assaporato innumerevoli drink. “Ah, dimmi, che concerto c’è venerdì su a Tolmezzo?” “Ah si, l’organizza la Bet On Music, una associazione culturale nuova fondata, tra gli altri dal mio amico Piero Di Biase; suoneranno i Charlestones, e i Viedeodreams, che sono due ottime band di Tolmezzo e un gruppo fiorentino, certi To Be Rhudes. Vieni su?” “Mi sa di si…però mi cedi il divano perchè ho idea che a fine serata non sarò in grado di guidare”.

E così, col mio compagno di sbronze Stazz, venerdì 25 settembre mi presento in Piazza XX settembre, dove l’associazione BOM, in collaborazione con gli organizzatori della Festa della mela, aveva allestito tendone, palco e immancabile chiosco promettente birre fresche. Il volantino avvisava che l’inizio dei concerti era fissato per le ore 21. Alle nove e mezza quasi, c’è poca gente… pochissima gente. In confronto al Grest, con gruppetti stile pubblicità della Tim e aranciata amara a fiumi, avrebbero avuto un pienone da stadio. Poco male, Aspettiamo. Intanto le birre sono già due. Corre voce che sono tutti all’inaugurazione del nuovo ritrovo fashion Pane Vino e San Daniele, dove sembra diano tutto gratis.

21 e 40… salgono sul palco i Videodreams. Ingrato compito quello di aprire la kermesse con un pubblico, scelto certo, ma piccolo e ancora poco caldo.   (altro…)

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Una delle storiche contorsioni di Iggy Pop sul palco

Una delle storiche contorsioni di Iggy Pop sul palco

STAI COL FEELING / 1  Comincia oggi la rubrica dedicata alla musica, che ci porterà a riscoprire pagine di storia del rock, alternate a interviste e recensioni dei gruppi carnici. Protagonista della prima puntata è Iggy Pop, detto Iguana… 

Provo ad immaginare un’ipotetica telefonata del maggio 1969, tra uno degli organizzatori di Woodstock e Ian Scott Anderson, leader dei Jethro Tull… “Dai Ian, sarà un evento rock incredibile… qualcosa che non si è mai visto e sentito… qualcosa che passerà alla storia…”. “Ma stai scherzando John… con chi credi di avere a che fare? Non mi interessa passare giorni con capelloni che non si lavano… ho altre cose cui pensare…”. Ecco, potrebbe essere andata così, e infatti i Jethro Tull a Woodstock non ci andarano, autorelegandosi a ruolo di tramezzo e non di colonna portante del palazzo rock. Affermazione forte certo, e me ne assumo con gioia le responsabilità. Ah, teniamo presente che in quegli anni in Italia primi in classifica c’erano Mario Tessuto, quello che cantava Lisa dagli occhi blu, Albano Carrisi e Gianni Morandi… Ci rendiamo conto?

Ci furono altri assenti illustri al festival: i Doors, a causa della paranoia di Jim Morrison, convinto che qualcuno avesse progettato il suo assassinio proprio a Woodstock; i Pink Floyd semplicemente perché nessuno l’invitò e poi gli Stooges, troppo impegnati tra donne, alcool, droghe e concerti a più non posso. Tre esempi cui Woodstock non diede né tolse niente, tre colonne portanti atomiche del rock. Ma mentre i primi due gruppi basta nominarli e tutti, amanti del rock o meno, identificano momenti musicali, elencando brani e titoli di album, parlare degli Stooges sembrerebbe quasi mettere sul piatto un cibo talmente raro, che in pochi abbiamo assaggiato. Può essere, ma basta ricordare che se esiste il punk e se è esistito il grunge, lo si deve a James Newell Osterberg, in arte Iggy Pop e ai fratelli Ron e Scott Asheton, con l’aggiunta di Dave Alexander al basso.

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