Una delle storiche contorsioni di Iggy Pop sul palco
STAI COL FEELING / 1 Comincia oggi la rubrica dedicata alla musica, che ci porterà a riscoprire pagine di storia del rock, alternate a interviste e recensioni dei gruppi carnici. Protagonista della prima puntata è Iggy Pop, detto Iguana…
Provo ad immaginare un’ipotetica telefonata del maggio 1969, tra uno degli organizzatori di Woodstock e Ian Scott Anderson, leader dei Jethro Tull… “Dai Ian, sarà un evento rock incredibile… qualcosa che non si è mai visto e sentito… qualcosa che passerà alla storia…”. “Ma stai scherzando John… con chi credi di avere a che fare? Non mi interessa passare giorni con capelloni che non si lavano… ho altre cose cui pensare…”. Ecco, potrebbe essere andata così, e infatti i Jethro Tull a Woodstock non ci andarano, autorelegandosi a ruolo di tramezzo e non di colonna portante del palazzo rock. Affermazione forte certo, e me ne assumo con gioia le responsabilità. Ah, teniamo presente che in quegli anni in Italia primi in classifica c’erano Mario Tessuto, quello che cantava Lisa dagli occhi blu, Albano Carrisi e Gianni Morandi… Ci rendiamo conto?
Ci furono altri assenti illustri al festival: i Doors, a causa della paranoia di Jim Morrison, convinto che qualcuno avesse progettato il suo assassinio proprio a Woodstock; i Pink Floyd semplicemente perché nessuno l’invitò e poi gli Stooges, troppo impegnati tra donne, alcool, droghe e concerti a più non posso. Tre esempi cui Woodstock non diede né tolse niente, tre colonne portanti atomiche del rock. Ma mentre i primi due gruppi basta nominarli e tutti, amanti del rock o meno, identificano momenti musicali, elencando brani e titoli di album, parlare degli Stooges sembrerebbe quasi mettere sul piatto un cibo talmente raro, che in pochi abbiamo assaggiato. Può essere, ma basta ricordare che se esiste il punk e se è esistito il grunge, lo si deve a James Newell Osterberg, in arte Iggy Pop e ai fratelli Ron e Scott Asheton, con l’aggiunta di Dave Alexander al basso.
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