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Posts Tagged ‘Giorgio Ferigo’

L'esibizione degli FLK durante la presentazione del doppio cd "GROPS"

Presentato il cd omaggio a Ferigo

L’ultima schiria di taglietti giace asciutta sul bancone. È notte: le ugole appena imbibite intonano “Il Timp” e i piedi fanno crepitare la neve nello spiazzo di fronte al castello di Udine. Il gruppo di tiratardi è rimasto intrappolato nella trama della nostalgia e ripete il meccanismo delle canzoni di Giorgio Ferigo. Sono restati anche Lino Straulino e Cristina Mauro a dare qualità a questo improvvisato consesso di voci ingroppate dal magone. (altro…)

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Giorgio Ferigo mostra l'immagine di Georges Brassens in un fermo immagine del documentario

In occasione dell’uscita del libro-cd sulle canzoni di Giorgio Ferigo e dei Povolâr Ensemble, vi proponiamo un’intervista esclusiva con Stefano Missio, il regista che sta lavorando ad un documentario sull’intellettuale carnico

Este-Sète, storia di un pellegrinaggio laico. Si chiama così il documentario al quale sta lavorando Stefano Missio. E l’anagramma non paia futile giocoleria letteraria. Se Este è infatti la città di provenienza di tre quarti dei Povolâr Ensemble, il gruppo messo in piedi da Giorgio Ferigo, Sète, è il paese di Georges Brassens, riferimento musicale e poetico di Ferigo stesso, l’intellettuale carnico morto due anni fa. (altro…)

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La Fabian Riz Orquestra

La Fabian Riz Orquestra

Completato a Comeglians l’omaggio musicale a Ferigo cantautore. Dal folk, al coro a cappella, dal blues al rap, gli interpreti hanno fatto rivivere canzoni che sono così diventate dei classici senza tempo 

COMEGLIANS – Quando il Villa Chorus ha spento le proprie voci sull’ultima strofa di Conzeit: “Tai dîs ch’a sin laràn / plens di te ma cença di te” (Nei giorni che se ne andranno / pieni di te ma senza di te), il cerchio aperto attorno alle canzoni di Giorgio Ferigo si è chiuso. Se ne aprirà un’altro ed avrà il diametro di 12 centimetri: quello del Cd che conterrà le interpretazioni di gruppi e cantanti che hanno partecipato a “… e intant i ai dibot 60 agns”, omaggio al repertorio musicale del più vivace e profondo degli intelletti carnici contemporanei (assieme a Leonardo Zanier), morto il 5 novembre di due anni fa.

Dopo la serata del 9 agosto a Villacaccia, giovedì 20 agosto le voci e gli strumenti si sono ritrovati a “casa” di Giorgio: Comeglians, in un clima meno carico di zanzare, rispetto ai Colonos, ma più afoso (parentesi di costume: faceva così caldo che nel tardo pomeriggio c’è stata una donna che a Comeglians ha sagacemente optato per una tenuta poco più che adamitica, nell’adempimento di opere di pulizia sulla pubblica strada).

I microfoni si sono chiusi su un coro, come si erano aperti. È toccato a quello “Nove per caso” cominciare la serata. Ed è stato un principio toccante, una scossa emozionale trasmessa dalla dedizione e cura con la quale le voci, provenienti dai centri di salute mentale di Udine Gemona e Tolmezzo, hanno saputo interpretare la Cjantosa dai agnuluts. Una presenza significativa la loro, fortemente voluta da Cristina Scarselletti, una delle menti incendiarie presenti il giorno in cui fu concepito “…  intant i ai dibot 60 agns”. Accadde poco meno di un anno fa a Malga Lavareit. Le mucche erano già ridiscese a valle, avevano demonticato, per dirla fredda. Quella sera un piccolo gruppo di persone diede corda all’idea di Claudio “Pronti” Pellizzari, neomalgaro postrock e, come svela chi c’era: “tra un frico e un pezzo di polenta, cominciammo a cantare, con le pentole come percussioni”. Mai follia fu più saggia, e si deve a quella notte di streghe danzanti e note spignattanti se oggi le canzoni di Ferigo hanno ritrovato vita. Tra quegli spiriti spumeggiantemente spiritati c’erano anche Fabian Riz e Guido Carrara, presenti qui sul palco dell’Alpina e interpreti efficaci, il primo con la sua dirompente “Orquestra”, il secondo con la Bande Tzingare e le proprie pieghe malinconiche e beffarde mutuate dall’Argentina.

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Conversazione con Toni Zogno, componente dei Povolar ensemble, che spiega come nacque il gruppo e perché i testi di Giorgio piacciano anche a giovani rapper

Toni Zogno, dei Povolar ensemble

Toni Zogno, dei Povolar ensemble

COMEGLIANS – Nascosto tra il pubblico. Curioso, a volte entusiasta, altre magari disorientato, c’era anche Toni Zogno,componente dei Povolar Enseble (che conprendevano anche Fiammetta Bagno, Francesco Vigato e ovviamente Giorgio Ferigo). Lo abbiamo intervistato al termine del doppio concerto in omaggio a Ferigo, per chiedergli conto dell’attualità del suo messaggio musicale.

Che sensazione ha provato a sentire le canzoni dei Povolar ensemble rimasticate – anche in maniera non ortodossa – da autori tra i più diversi?

“Molto positiva. Canzoni che hanno trenta, trentacinque anni, risentite adesso, spesso reinterpretate, riarrangiate, modificate, ci fanno capire quello che avevamo intuito quindici anni fa, alla festa per i quarantacinque di Giorgio: che per i carnici e per i friulani queste canzoni hanno segnato un periodo molto importante. La prima canzone d’autore in Friuli è stata quella di Giorgio, è lui il primo vero cantautore friulanoi. Nel ’76, ’77 e ’78: lì secondo me è nata la canzone d’autore contemporanea in Friuli, con la forte valenza sociale e politica, che secondo me ha per buona parte mantenuto, anche sentendola adesso. Sono felice che questa cosa continui a vivere”.

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Anche i gruppi carnici The Charlestones, Vanilla Resident e Morpheus/Mattia del Moro hanno fatto rivivere con successo i brani di Ferigo nella prima delle due manifestazioni dedicate all’indimenticato intellettuale carnic

 

Intanto ho già di colpo sessant'anni. La locandina del concerto in onore di Giorgio Ferigo, che avrebbe compiuto 60 anni l'8 agosto

Intanto ho già di colpo sessant'anni. La locandina del concerto in onore di Giorgio Ferigo, che avrebbe compiuto 60 anni l'8 agosto

 

VILLACACCIA DI LESTIZZA – Trapianto riuscito. Senza rigetti. Ed era mica facile. Ma valeva la pena rischiare e rischiararsi la voce con le canzoni di Giorgio Ferigo, interpretate da gruppi anche lontanissimi dal suo modo di fare musica. “… e intant i ai dibot 60 agns” si chiama l’iniziativa composta da due appuntamenti, quello tenuto domenica 9 agosto ai Colonos di Villacaccia e quello programmato a Comeglians il 20 agosto. Ne uscirà un doppio cd con le registrazioni delle canzoni che, da quanto sentito ai Colonos, meriterà l’ascolto. Attesi e per qualche istante anche tesi, i gruppi provenienti dalla Carnia, la terra di Ferigo, che proprio l’8 agosto avrebbe compiuto 60 anni. Abbiamo approfondito con loro il senso di ritrovarsi a suonare e cantare parole e musiche del più significativo cantore della malinconica allegria, distillata dai canali della Carnia.

Intanto, mentre il tramonto elencava in controluce il volo delle zanzare sul palco a Villacaccia, l’ideatore della manifestazione, Claudio ‘Pronti’ Pellizzari era probabilmente alle prese con Annibale, vacca dal muggito elefantesco ai 1470 metri di Malga Lavareit in comune di Paluzza, dove lavora e da dove scenderà per assistere al concerto del 20 agosto (a proposito, ricordiamo le parole di Ferigo sulle malghe: “Applicare le stesse regole di un bar di via Condotti a Roma a una malga a 2000 metri di altezza, è una delle più grandi scemenze che si possono fare, eppure sono state fatte”).

Al sodo: se gli Arbe Garbe hanno prevedibilmente tarantolato il pubblico, con il ritmo travolgente del loro folk rock esplosivo e balcanizzante, ma profondamente friulano, anche i musicisti venuti dalla Carnia hanno saputo lasciare il segno.

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