TOLMEZZO NEWS TV Intervista con il consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia Luigi Cacitti sul futuro assetto della Carnia, dopo il prossimo scioglimento della Comunità montana. Si va verso l’Unione dei comuni, ma non è una riedizione della Comunità montana medesima sotto mentite spoglie? E che fine faranno dipendenti e proprietà di quest’ultima? Infine: entro quando sarà varata la riforma?
E bravo Cacitti ha usato bene il motto del politicante di oggi: dire per non dire. Ha parlato di eliminare i carrozzoni, di mantenere in loco il patrimonio della comunità montana, di riconferma quasi certa dei lavoratori della comunità montana, ma si è tenuto ben lontano dal fare accenni sulla struttura organizzativa di questo nuovo ente e sul suo eventuale organigramma. Guardando le unioni di comuni esistenti, alcune domande e di conseguenza risposte sorgono spontanee. I sindaci dei comuni montani faranno parte di questo nuovo ente? Sicuramente sì! Ci sarà un’assemblea che avrà competenze simili ad un consiglio comunale? Sicuramente sì! Chi saranno i membri di tale assemblea? Sicuramente i sindaci dei comuni montani! Come saranno gestite, all’interno di questa assemblea, le votazioni ? Una testa un voto? Pesi proporzionati rispetto al numero di cittadini che un comune ha? Votazioni all’unanimità? A maggioranza semplice? ecc…. Ritengo che fino a quando alcune notizie fondamentali, per la gestione del nuovo ente, non saranno di dominio pubblico, non si potrà mai essere certi che questo nuovo “coniglio bianco tirato fuori dal cilindro ” di Tondo sia, in verità, la soluzione per un ente moderno che risponda ai bisogni della montagna. Io sono dell’opinione che questa sarà un’altra occasione sprecata nelle ricerca di una vera autonomia e autodeterminazione della montagna carnica. Mi sorge un dubbio! Forse non è questo quello che, la regione e soprattutto i politici che in regione ci sono arrivati grazie alla montagna, vogliono! Forse hanno ancora bisogno che questo territorio subisca per dimostrarsi oltre modo paladini degli interessi montani e continuare a coltivare le loro lobby, la loro sete di potere e mantenere il loro posteriore ben attaccato alle poltrone regionali! Querelle Martini-Cacitti docet.